martedì 21 aprile 2009

lo Yoğurt




Ditelo/Scrivetelo come vi pare... io mi sono resa conto un paio di giorni fa che come lo scrivevo io è una mia pura invenzione/aberrazione.. in ogni caso il nome viene dal turco yoğurt, perché benché le origini si perdano nel tempo sembra comunque che dobbiamo ringraziare i popoli orientali, nomadi e pastori, che conservavano il latte in otri ricavati dalla pelle o dagli stomaci degli animali, la leggenda narra che lo yogourt sia stato scoperto perché un pastore, dimenticando per qualche tempo del latte in uno di questi otri, lo ritrovò trasformato: più denso e più saporito (se non sbaglio una storia molto simile a quella del Kefyr).


Io ho cominciato a farlo per una semplice ragione: mi dava noia buttare tutti quei vasetti di plastica e, di certo, non potevo continuare a riempire la casa di vasetti da riutilizzare... così ho deciso di provarci e devo dire che la procedura è veramente semplice... per di più ho scoperto che lo yogourt autoprodotto è cento volte migliore dello yogourt industriale, anche rispetto al migliore che potete trovare in commercio!
Ho quindi elaborato una mia tecnica, basata su una lunga ricerca nel web per scovare il metodo più sicuro (nel senso di non lasciare niente attaccato alla corrente per 12-24 ore) e più indipendente da qualsiasi forma di condizionamento all'acquisto, se cercate in rete troverete mille modi diversi, c'è chi mette una coperta intorno al contenitore e lo posiziona al caldo, chi non misura la temperatura del latte se non "inzuppando" un dito, chi utilizza la yogourtiera, chi utilizza i fermenti... giustamente ognuno trova il metodo che più si adatta al proprio modo di essere e alle proprie abitudini, la cosa sorprendente è che tutti otteniamo lo stesso risultato! Questo vuol dire che CHIUNQUE può riuscirci!! bello, no?
Io, per come sono, ho scelto un metodo che fosse abbastanza "scientifico" (misuro la temperatura con un termometro) ma anche abbastanza "libero" da tutti i condizionamenti, per cui ho bocciato la yogourtiera (che a mio avviso sta nel regno degli oggetti inutili ed ingombranti) e ho adottato un thermos (meglio quello con il contenitore in vetro e a bocca larga, che permette di pulirlo più facilmente).
Due cose ancora: lo yogourt che si ottiene la prima volta, fatto a partire da uno yogourt commerciale, non è di grande qualità, generalmente è un po' liquido e non molto saporito, dopo qualche passaggio, generalmente 3-4, si ottiene uno yogourt di buona qualità, ricco di fermenti e della densità giusta, per questo ci sono persone che fanno una madre con una piccolissima quantità di latte, fanno i 3-4 passaggi e solo dopo cominciano la produzione vera e propria.
Il latte va portato a bollore SOLO nel caso in cui si utilizzi del latte crudo o fresco, perché questi sono molto ricchi di fermenti e microorganismi, che inibirebbero la formazione di quelli dello yogourt (causa il troppo affollamento), io però sconsiglio l'utilizzo di latte a lunga conservazione, sopratutto se di capra, perché lo yogourt non sarà mai di grande qualità, inizialmente lo facevo ma da quando ho provato con il latte crudo preferisco fermarmi nel periodo in cui le capre non fanno latte e riprendere a primavera (cioè ora!).


Lo Yoğurt


1 litro di latte
1 vasetto di yogourt (l'ultimo rimasto dalla produzione precedente o, nel caso sia la prima produzione, uno commerciale)

attrezzatura necessaria:
un thermos con capacità 1,5 lt
un termometro

Versare il latte in un pentolino e mettere sul fuoco, portare a 85°, senza farlo bollire, quindi spegnere il fuoco e lasciar scendere la temperatura fino a 40°.
Mescolare lo yogourt a temperatura ambiente con qualche cucchiaio di latte, quindi mescolare con il restante latte e mettere nel thermos, chiuderlo con cura e lasciar riposare per 12-20 ore (le prime volte conviene lasciarlo più a lungo, poi sceglierete il tempo sulla base dei vostri gusti: lasciandolo più a lungo risulta un pochino più acido).
Trascorso il tempo necessario versare lo yogourt in vasetti richiudibili e metterli in frigo.

Lo Yogourt così prodotto si conserva per 7-8 giorni, l'ultimo rimasto sarà utilizzato per la nuova produzione.

evelyne

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