giovedì 10 settembre 2009

Pasta mista con ceci, rigatino e rosmarino


Pasta mista dal momento che ho utilizzato gli avanzi delle confezioni di pasta in dispensa...in effetti non c'è ragione perché la pasta non sia di un tipo solo, come nel caso del ristorante dove l'ho mangiata...casarecce al farro per l'esattezza...proseguiva...vediamo...con ragù di ceci profumato al rosmarino...ecco! Va da sé che al ristorante ci si mette un po' di poesia e di immaginazione nel titolo, però il conquibus era buono e facile da riprodurre in casa.
Ingredienti per 4 persone
400 gr di pasta di farro
2 fette spesse di rigatino (o carnesecca, insomma quella toscana arrotolata)
1 cucchiaio di conserva di pomodoro
1 spicchio d'aglio
2 rametti di rosmarino appena colto (insomma più fresco è più profuma!)
olio
sale e pepe
250 gr di ceci lessati + la loro acqua di cottura
La solita pentola d'acqua da portare a ebolliziione e da salare. In una padella o in un tegame di coccio fate rosolare lo spicchio d'aglio, un rametto di rosmarino e il rigatino tagliato a listarelle sottili. Quando il grasso sarà trasparente, mettere su un tagliere il rigatino e scartare il resto. Tritare piuttosto finemente e rimettere nel recipiente di prima dove avrete rimesso un filo d'olio, aggiungere il cucchiaio di conserva diluito con un po' di acqua di cottura dei ceci, far riprendere il bollore e aggiungere i ceci precedentemente schiacciati grossolanamente (io ho utilizzato un blender e il risultato è stato che mi è venuta una consistenza troppo cremosa, mentre l'originale era più "ruvido"), aggiustare la densità del ragù con altra acqua di cottura dei ceci e anche di sale e pepe.
Tritare finemente (questo dovreste farlo prima in effetti) l'altro rametto di rosmarino e quando impiattate, spargetelo sulla pasta con un filo d'olio evo.
BIoGAS: ceci Camporbiano, pasta Il Cerreto, aromi e olio autoprodotti

mercoledì 2 settembre 2009

cous cous con friggitelli e pomodori



250 gr di cous cous
250 gr di acqua
5-6 friggitelli
3 pomodori ben maturi
1/2 cipolla bianca o 2 cipollotti
abbondante basilico
olio

Cuocere il cous cous secondo la ricetta base (il mio si cuoce così: scaldare l'acqua, nel frattempo mescolare il cous cous con 3 cucchiai di olio e un pizzico di sale, versarci sopra l'acqua, mescolare bene, coprire e lasciar gonfiare qualche minuto).
Nel frattempo lavare i pomodori, spellarli e tagliarli a pezzetti piccoli, mettendoli subito sul cous cous, salandoli un pochino, di modo che scolino un pochino di acqua di vegetazione sul cous cous insaporendolo ulteriormente.
Quindi tritare la cipolla e tagliare a fettine sottilissime i peperoni, essendo crudi è preferibile questa opzione.
Infine tritare il basilico, mescolare tutto insieme e mettere a riposare almeno una mezz'ora in frigo prima di portare in tavola.

Ho scelto di spellare i pomodori perché in questo piatto ci sono peperoni e cipolle crudi, che non sono altamente digeribili, per cui la pelle del pomodoro, essendo anch'essa poco digeribile, avrebbe appesantito ulteriormente il piatto che invece, così, è risultato fresco e saporito!

martedì 1 settembre 2009

insalata di cous cous

Ancora dal corso di Cristina, sempre dal secondo incontro, un'insalata estiva rinfrescante e ricca di verdure. Ci ha spiegato Cristina che i macrobiotici teorizzano la necessità di inserire 5 diversi livelli energetici in ogni pasto, quindi 5 consistenze, 5 colori, 5 tipi di cottura, 5 tipi di taglio... e, beh, quest'insalata aiuta parecchio in questo senso!

La foto non gli fa onore, ma eravamo appena tornati dalle vacanze ed era sera, per cui la luce era artificiale... se proprio non la potete vedere guardate quella del corso.. è sempre lei!
Peculiarità della ricetta, per come ce l'ha proposta Cristina, è la cottura del cous cous che viene fatta a vapore, ci vogliono 40 minuti ma ne vale assolutamente la pena! se fate il raffronto tra questa foto e quella del corso a parte la bravura del fotografo noterete anche che in quell'insalata lì il cous cous è bello sgranato, noi che c'eravamo vi possiamo anche dire che il sapore cambia completamente... questo invece è stato cotto con il metodo classico, ovvero il cous cous è stato fatto gonfiare, come da ricetta base.... purtroppo in casa mia non c'è lo stesso fresco per cui con questi caldi la cottura a vapore di 40 minuti + il tempo per le verdure rischia di trasformarsi in una tortura!!

280 gr di cous cous
3 cucchiai di olio
2 coste di sedano
2 carote
1/2 tazza di mais
1 peperone rosso (o 2 piccoli)
olive
1 cucchiaio di capperi
prezzemolo
olio
umeboshi

Cuocere il cous cous a vapore nella pentola in cui poi saranno fatte cuocere le verdure (no, non vi preoccupate, il cous cous non passerà attraverso i fori, sarà mantenuto su dalla pressione esercitata dal vapore).
Nel frattempo pulire e tagliare a pezzetti tutte le verdure. Le carote e i peperoni saranno cotti poi, separatamente, al vapore.
Snocciolare le olive, sminuzzare i capperi e poi riunire tutti gli ingredienti in un'insalatiera, condire con un pochino di olio e l'umeboshi, spolverare di prezzemolo tritato e mescolare bene.
Mettere in frigo e lasciar riposare per una mezz'oretta, quindi tirare fuori un pochino prima di mangiare, in modo da non mangiarlo freddo.

venerdì 31 luglio 2009

Insalata di arame


Ancora alghe, ancora dal corso di cucina naturale con Cristina Fusi.
Non starò qui a ripetere l'utilità delle alghe nella dieta, aggiungo solo che queste in particolare accellerano il metabolismo e sono molto indicate per gli ipotiroidei!
Anche loro fanno parte della saga (mia personale) del "faranno bene ma te le mangi tu", poi ci sono cascata e me le sono comprate e mangiate già un paio di volte... sarà che mi fanno bene??? sarà che ci ho preso gusto a mangiare cose con cui inizialmente ho un incontro difficile??
Basta, non guarderò più niente dicendo che MAI entrerà nella mia dieta... da ora in poi mente aperta (fatta eccezione per i ragni, le formiche, le cavallette, i serpenti, i gatti, i cani, i conigli... insomma il regno animale lasciamolo stare! fa un discorso a sé!).
Riporto la ricetta così come da corso, aggiungo solo che io mi faccio la stessa insalata ma con meno alghe (ca. 4/5 gr) e ho provato ad usare, anziché l'aglio e il cipollotto, l'erba cipollina e l'erba aglina... oppure a fare una semplice insalata di pomodori condita con olio e gomasio a cui ho aggiunto direttamente le alghe.... entrambe ottime varianti!!

20 gr di arame
4 pomodori
1 cetriolo
1 spicchio di aglio
1 cipollotto
lattuga per "decorare"
basilico
sale, olio, acidulato di riso

Bagnare bene le alghe in un ciotolino con l'acqua, poi scolarla e lasciare un fondo appena, ogni tanto rimescolarle in modo da ribagnarle un po' fino a che non saranno ammorbidite.
Nel frattempo tagliare i pomodori e il cetriolo a cubetti, tritare il basilico, il cipollotto e l'aglio e mescolare tutto insieme, salare, mettere un filo di olio e un filo di acidulato di riso, mescolare ancora e lasciare insaporire un pochino.
Mescolare insieme l'insalata di pomodori e cetriolo con le alghe.
Mettere le foglie di lattuga in un piatto da insalata, in modo da rivestirlo tutto internamente (o come meglio preferite!), quindi versarvi l'insalata di alghe dentro e servire!

mercoledì 29 luglio 2009

Hummus di ceci


Ecco un'altra ricetta del corso di cucina naturale che stiamo seguendo.

Per quanto gli ingredienti possano sembrare strambi io consiglio caldamente di provare, cose che mai avrei detto prima conferiscono invece il profumo giusto, la giusta digeribilità.... sono quasi senza parole (il primo giorno di corso pensavo "si-si, ok, farà anche bene... ma l'umeboshi te lo mangi te!", ieri l'ho comprato.... come dire... è bello a volte rimettersi in discussione!! ;-)).
Tanto per dare qualche informazione: l'alga kombu serve a rendere più digeribili i legumi, se ne utilizza un cm a porzione, si mette nell'acqua di cottura e a fine cottura si toglie (c'è chi la mangia ma per me è troppo viscida e poi, comunque, tutte le sue proprietà le ha "cedute" all'acqua di cottura e, di conseguenza, ai legumi!), come tutte le alghe anche la kombu è ricca di sali minerali e aiuta l'organismo a depurarsi, sopratutto dai metalli, l'umeboshi invece è un "aceto" ottenuto dalla fermentazione di prugne giapponesi (= ume) salate (= boshi), è il più classico dei condimenti della cucina giapponese, ha un gusto acido e salato, è ricco di fermenti e enzimi alcalinizzanti, è ottimo d'estate perché rimineralizzante, a me non fa impazzire, preferisco l'agro di riso, ma io non amo gli aceti in generale (a parte quello balsamico), questo però mi ha favorevolmente stupito, perché benché io non ne ami il sapore, nei piatti preparati trovo che conferisca sempre un profumo particolarmente piacevole.
Entrambi si comprano nei negozi bio e/o nelle erboristerie che hanno anche un reparto di alimentazione macrobiotica.
Altre informazioni più approfondite si trovano per l'umeboshi qui e qui, per la kombu qui.

Hummus di ceci

1 tazza di ceci (ammollati una notte)
10 cm di alga kombu
1 ctav di tahin (crema di sesamo)
1 ctav di succo di limone
2 ctav di olio extravergine di oliva
aceto di umeboshi q.b. (o salsa tamari)

Far cuocere i ceci nella pentola a pressione con l'alga kombu, quindi frullarli tenendo da parte l'acqua di cottura, che servirà per ammorbidire il composto. Volendo si possono fare due passaggi, uno con il passaverdure e uno con il frullatore, in modo da eliminare più bucce possibili.
Aggiungere una parte dell'acqua di cottura, l'olio, il limone, il tahin e pochissimo aceto di umeboshi (è preferibile metterne troppo poco e aggiungerne piuttosto che ritrovarsi un hummus acido), mescolare bene e impiattare.

Al corso lo abbiamo mangiato con delle carote crude, ma si può mangiare su focacce, piadine, crackers.... insomma come più vi ispira!
Si conserva bene in frigo, ma attenzione a non lasciarlo troppo a lungo, come tutte le cose fatte in casa non contiene conservanti (e meno male!) per cui tende ad ammuffire più rapidamente!

♫♪ viiiiva la papppapapppa col po-po-po-po-pomodoro.. ♫♪




viiiiiva la papppapapppa che capo-po-po-po-polavoro! viva la paaa-parap-pappa col po-po-pomodor! ♪♫♪♫♫
no, non sono impazzita... lo ero già prima! :-P


Qualche giorno fa sbirciavo tra i miei libri per trovare una qualche minestra estiva da fare.... e, senza sapere di averlo, mi sono ritrovata tra le mani un libretto di Annalisa Barbagli, pubblicato dal Gambero Rosso.... ovvero, il libretto sapevo di averlo ma non sapevo fosse suo... o forse l'ho semplicemente comprato in un momento in cui non sapevo chi fosse... e questo è molto più probabile!
Comunque sia, non lo avevo mai "utilizzato" prima e non avevo mai fatto in vita mia la pappa col pomodoro (tralallalallalà!)... ma quant'è buona!?!? e mica me la posso tener per me tutta questa bontà, bisogna che la condivida un po' anche con quei 4 o 5 che ancora sono davanti a un pc (oltre a me) anziché essere al mare o a godersi il fresco tra i monti... 

La pappa col pomodoro

200 gr di pane di farro secco
500 gr di pomodori ben maturi
2-3 cipollotti (o 1 cipolla o 1 porro)
2 spicchi di aglio
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1/2 cté di dado vegetale e 250-300 ml di acqua
basilico
sale e pepe

Se i pomodori sono ben maturi non ci sarà bisogno di tuffarli nell'acqua bollente per poterli spellare, altrimenti sarà necessario fare prima questa operazione.
Spellare quindi i pomodori, togliere i semi e spezzettarli. Scaldare un pochino l'olio in una padella con l'aglio e i cipollotti tritati.
Quando avranno preso un pochino di colore aggiungere i pomodori, sale, pepe e una manciata di foglie di basilico tritato.
Lasciar cuocere per una decina di minuti, quindi unire il pane tagliato a pezzetti piccoli, il dado e un pochino di acqua (io ne ho messa 250-300 ml ca.), dipende da quanta acqua tirano fuori i pomodori e da come piace la pappa col pomodoro.
Dopo altri 4/5 minuti di cottura la pappa è pronta: lasciarla riposare per una mezz'oretta prima di servirla.

Può essere servita sia calda che tiepida o, addirittura, fredda... la nostra non ha fatto a tempo a raffreddarsi che già era in fase di digestione.... in ogni caso con un filo di olio a crudo.

martedì 28 luglio 2009

corso di cucina: 2° incontro



Ancora un resoconto iconografico, stavolta del secondo incontro di cucina naturale, anche stavolta una marea di informazioni ci ha travolte, sconvolte, scombussolate e aperto gli occhi su nuove cose e possibilità.
Abbiamo parlato ancora di alghe, di cottura delle verdure (p.e. perché preferire la cottura a vapore alla pentola a pressione, o, l'estate, la padella alla griglia), dell'energia conferita dagli alimenti, dell'energia che diamo agli alimenti con il taglio, la cottura... della posizione del ns corpo nel taglio/preparazione degli alimenti, di alcuni principi della macrobiotica (5 stagioni, 5 colori, 5 tagli, 5 consistenze, 5 verdure...), di dolci senza zucchero e le alternative possibili, degli addensanti e di tanto altro ancora (mai nessuno che mi aiuti a ricordare, eh?!?).

Abbiamo cucinato/guardato/imparato a cucinare:


l'insalata di cous cous, piatto estivo, il cous cous, con sorpresa di molti/e (per non dire tutti/e) è stato cotto al vapore, con un risultato sorprendente! componevano questo piatto: cous cous, sedano, carote, mais, peperone, olive, capperi, prezzemolo, olio, aceto di umeboshi





l'hummus, piatto di origine araba, preparato con ceci, alga kombu, tahin, limone, olio, aceto di umeboshi





insalata di arame (alga), preparata con pomodori, cetrioli, alga arame, aglio, cipollotto, lattuga, aceto di riso, basilico





mousse di pesca (e anche stavolta la foto non ha fatto a tempo ad essere scattata!), preparata, udite udite, con pesche, crema di mandorle, agar agar (altra alga usata come addensante), succo concentrato di mela...e anche stavolta con mio grande stupore era ottimo... credo proprio che dovrò cimentarmi nell'arte della preparazione dei dolci senza zucchero!!









e anche stavolta tutto ciò è frutto di una collaborazione a sei mani, tre piedi e 7 occhi!