lunedì 25 ottobre 2010

sformato di cavolo rapa e patate


Ricetta nata su richiesta di aiuto su "e che ci faccio con il cavolo rapa???" serviva lo stimolo per provare nuove cose, questa è una delle possibilità:

1 kg di patate
600 gr di cavolo rapa
2 uova
200 gr di pecorino stagionato (o altro formaggio saporito)
pangrattato

Sbucciare patate e cavolo rapa, tagliare le patate a tocchetti e il cavolo rapa a pezzi (decisamente) più grossi, quindi mettere tutto nel cestello della pentola a pressione, aggiungere un pochino di acqua sul fondo, un po' di sale e far cuocere sotto pressione per circa 20 minuti (o, in mancanza di una pentola a pressione, in qualsiasi altro modo adatto a cuocere le verdure a vapore).
Nel frattempo grattugiare il formaggio in una ciotola capiente (tenendone però da parte una manciata abbondante).
Quando le verdure saranno cotte schiacciarle con lo schiacciapatate (o con il passaverdure) aggiungendole al formaggio, quindi mescolare bene, aggiungere le uova e mescolare ancora.
Preparare una teglia spargendo sul fondo un po' di pangrattato, distribuire uniformemente il puré di patate e cavolo rapa, spolverare con il formaggio grattugiato messo da parte precedentemente e mettere in forno a 200° per 15-20 minuti, finché si gratinerà in superficie.

Le proporzioni possono essere “sbilanciate” verso il cavolo rapa, facendo però attenzione al preparato finale che rischia di diventare troppo umido, per cui eventualmente preferire una cottura separata di patate e cavolo rapa per poter far cuocere tutte le verdure con la loro buccia e riducendo così l'assorbimento di acqua in cottura.

mercoledì 20 ottobre 2010

pasta c'a muddìca


Tipico piatto siciliano, ne ho sempre sentito parlare un gran bene ma non lo avevo mai assaggiato, finché ci sono incappata per caso e ho deciso che era venuto il momento di provare.
Piatto povero, declinato in mille versioni tra cui la più povera non prevede neanche l'acciuga... può essere quindi rivisto secondo i propri gusti o le ispirazioni del momento, per esempio in nessuna versione ci ho trovato la scorza di limone, ma a me ispirava e... sono appena arrivati i limoni siciliani!
Nelle varie versioni ne segnalo alcune senza aglio, altre con il peperoncino, nella rete poi se ne trovano fatte con il pangrattato... ma sinceramente, mi sembra abbia poco senso e, sicuramente, meno gusto, infondo è un piatto nato per recuperare il pane raffermo... cerchiamo almeno di rispettarlo sotto quest'aspetto!


per persona:
100 gr di pasta
25 gr di pane raffermo
5/6 acciughe sott'olio
1 cucchiaio di olio
una grattata di scorza di limone

Mettere sul fuoco la pentola con l'acqua per cuocere la pasta.
Nel frattempo tritare il pane raffermo (con un frullatore andrà benissimo, basta fermarsi prima che diventi troppo fine). Schiacciare l'aglio, metterlo in padella con l'olio, farlo soffriggere leggermente, quindi aggiungere le acciughe e ridurle in una salsina omogenea.
Togliere le acciughe dal fuoco e, nella stessa padella, saltare la mollica finché prenderà un color brunito.
Scolare la pasta e condirla con le acciughe e la mollica, mescolare bene, impiattare e servire con una grattata di scorza di limone.

domenica 3 ottobre 2010

Minestra di porri

Una ricetta dalle mille varianti, dalla vichyssoise alla vellutata, ogni famiglia francofona che si rispetti ha la sua versione, come in toscana per la zuppa.
Immancabile (in belgio e francia) il fiocco di burro finale, o l'utilizzo del burro al posto dell'olio, ma qui siamo in toscana, terra di olio, millanta volte più sano...

5 porri
2-3 patate medie (1/2 kg ca)
4/5 scalogni o una cipolla bianca
1 cucchiaini di dado vegetale
1 litro di acqua bollente
olio, sale e pepe

Tagliare le patate a cubetti e i porri a rondelle, eliminando la parte più verde e fibrosa (non tutta, solo quella più fibrosa!).
Far rosolare, nella pentola a pressione aperta, la cipolla in un cucchiaio di olio (la ricetta originale prevede l'uso del burro), quando sarà ammorbidita unire i porri, far appassire, quindi salare e pepare.
Aggiungere l'acqua bollente, il dado vegetale, le patate, mettere sotto pressione e lasciar cuocere 20 minuti.
Frullare con il frullatore a immersione e servire con un pochino di prezzemolo tritato (e, facoltativo, un fiocchetto di burro, ma io non ce lo metto).